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Agostino Omini: una vita dedicata al ciclismo

agostino omini

Omaggio ad Agostino Omini

Mercoledì 30 aprile 2025 al Santuario della Madonna del Ghisallo si è reso omaggio ad Agostino Omini, figura storica del ciclismo, scomparso lo scorso 31 luglio 2024, poco prima del suo 98° compleanno. Alla messa in sua memoria, officiata dal Rettore del Santuario, Don Giovanni Giovannoni, hanno partecipato i familiari, ex dirigenti e ciclisti.

La lunga vita di Agostino Omini è stata dedicata allo sport, e in particolare al ciclismo. Una carriera dirigenziale nel mondo delle due ruote è iniziata nel lontano 1950, in un percorso di crescita continua dalla base fino ai massimi vertici dell’U.C.I., l’organo mondiale del ciclismo. Nato a Milano in una famiglia numerosa, si è stabilito con la sua famiglia a Novate Milanese, dove i fratelli Omini avevano fondato l’azienda di famiglia. Nonostante non avesse un passato da ciclista agonista, Omini ha iniziato la sua strada politico-organizzativa dirigendo il gruppo sportivo Simonetta di Milano nel 1950. Questa società era parte del vivacissimo ciclismo giovanile milanese dell’epoca, con sede vicino alla zona del Sempione e Roserio, località legata al ciclismo anche grazie al romanzo “il dio di Roserio” di Giovanni Testori. Nel 1954, ha diretto l’U.S. Mozzatese, acquisendo vasta esperienza, che lo ha portato all’elezione nel direttivo del Comitato Regionale Lombardo della F.C.I. nel 1962. Le sue doti furono notate da Adriano Rodoni, “presidentissimo” della F.C.I., che mise alla prova le sue capacità nominandolo responsabile del settore trasporti per i campionati del mondo di Salò nel 1962.

Dalla F.C.I. ai vertici italiani e internazionali del ciclismo

Il percorso di Agostino Omini lo ha visto approdare al ciclismo professionistico nel 1968 come vice-presidente dell’U.C.I.P. – Unione Ciclismo Italiano Professionistico – l’organo della F.C.I. che gestiva il fiorente settore professionistico italiano, fatto di “squadroni” e grandi ciclisti. In questo periodo, ha intensificato la collaborazione organizzativa a Milano con Vincenzo Torriani. Dal 1973, Omini ha guidato il Comitato Regionale Lombardo F.C.I., e le statistiche attestano che fino al 1980 il numero delle società e, in misura ancora maggiore, quello dei tesserati (ovvero i ciclisti e gli altri affiliati) sono raddoppiati sotto la sua direzione. Dal 1975, Rodoni e il segretario generale Pacciarelli gli affidarono la sovraintendenza per la F.C.I. degli aspetti organizzativi dei campionati del mondo in Puglia nel 1976. Un passo fondamentale nella sua carriera fu l’elezione a presidente della Federazione Italiana Ciclismo nel gennaio 1981, carica che ha mantenuto ininterrottamente fino al gennaio 1995. Anni di cambiamento e fermento per il ciclismo italiano che in quel periodo conquistò numerosi risultati internazionali. Tra questi spiccano i mondiali vinti da Giuseppe Saronni nel 1982, da Moreno Argentin nel 1986, da Maurizio Fondriest nel 1988 e da Gianni Bugno nel 1991 e 1992. Durante la presidenza di Agostino Omini, con Renato Di Rocco come segretario generale, la struttura organizzativa del ciclismo italiano fu ulteriormente rafforzata, anche attraverso eventi come la Sei Giorni di Milano e il supporto organizzativo a manifestazioni importanti quali il Giro di Sardegna, la Sassari-Cagliari, il Trofeo Laigueglia, il Giro d’Italia dei dilettanti e vari campionati italiani. Dal 1985 al 1988, Omini fu anche componente eletto nella giunta CONI, l’organo di governo dello sport italiano.

Riconoscimenti e l’impronta nel ciclismo mondiale

L’influenza di Agostino Omini si estese anche a livello europeo e mondiale. Nel 1989, fu il promotore della nascita dell’Unione Europea di Ciclismo (U.E.C.). Dal 1993, ha ricoperto contemporaneamente le cariche di vice-presidente vicario U.C.I., vice-presidente U.E.C. e presidente del settore dilettanti dell’U.C.I.. In precedenza, dal 1977, aveva già esordito a livello dirigenziale internazionale come vice-presidente della F.I.C.P., la Federazione dei Professionisti, successivamente confluita nell’U.C.I.. Nel 1996, l’U.C.I. lo nominò presidente del suo comitato supervisore dei campionati del mondo. La sua presenza fu significativa in numerosi eventi iridati, come i mondiali del 1985 al Montello e a Bassano del Grappa, quelli di Verona nel 1999 (quando aveva già raggiunto posizioni di rilievo nel governo del ciclismo mondiale) e ancora come coordinatore generale dell’evento mondiale a Verona e Bardolino nel 2004. Il suo bagaglio politico nel ciclismo fu riconosciuto a livello globale con la consegna, nell’aprile 2000 a Parigi, della più alta onorificenza del movimento olimpico, l’Ordine Olimpico, da parte del presidente del C.I.O., Antonio Samaranch. Nel 2001, il congresso dell’U.C.I. lo ha nominato “vice-presidente onorario a vita”. Il suo lungo percorso nel ciclismo è stato costellato da grandi soddisfazioni e riconoscimenti, segnando la storia del ciclismo dirigenziale dal 1950 attraverso i cinque continenti.

Ricordato al Santuario della Madonna del Ghisallo

La figura di Agostino Omini è ricordata al Santuario con una foto collocata tra quelle dei dirigenti che tanto hanno dato al ciclismo. Durante la celebrazione dello scorso 30 aprile 2025 l’immagine commemorativa è stata benedetta.
Queste le parole del Rettore del Santuario dedicate ad Agostino Omini durante la Messa:

In questo santuario noi guardiamo a Maria patrona dei ciclisti o come è descritto nel decreto di Pio XII del 1949 “Ilalicorum birota vialorum”. Un decreto che ha dato un incarico a Maria, tra i tanti che ha già. Chissà se glielo hanno chiesto prima di darglielo. Come quando emanano un decreto per noi sacerdoti con nuovo incarico che viene emesso dopo aver almeno avvisato il sacerdote.
Del resto già qualcuno più su del papa le aveva dato l’incarico di badare a tutti. Così siamo qui per rivolgerci a lei e metterci sotto la sua protezione ed oggi, in particolare, è Agostino che vogliamo affidarle visto che anche lui si è dato da fare per i “birota viatorum”. Quando qualcuno ha davanti a sé un lungo cammino si uso dirgli che ne hai da pedalare, ma pensando alla vita ci Agostino viene da dire: “Che pedalata ragazzi”. Che pedalata sia per la sua lunga vita anche se sappiamo bene che sembrano tanti da fuori, ma l’interessato non credo si sarebbe fermato di sua spontanea volontà. Il salmo 89 dice: “Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti“. Se è così Agostino era, altro che robusto, era un portento di energia vitale. E in effetti basta far scorrere tutti gli incarichi che ha avuto per averne un’idea. Non ha certo scaldato la poltrona come si usa dire per chi ha nomine solo formali. Anche qui vien da dire, guardando alla ricca carrellata di impegni che si è preso, come dirigente, nelle vare associazioni ciclistiche per più di mezzo secolo: che pedalata ragazzi. Quando Papa Francesco diceva ai giovani di non passare la vita sul divano, penso avesse in mente g ente come Agostino. Ossia persone che sanno spendersi mettendo a disposizione la propria passione, le proprie capacità e competenze per lasciare in eredità, certo anche iniziative e progetti realizzati, ma soprattutto una testimonianza, uno stile, di come la vita non a qualcosa che tieni e vivi solo per te.
Forse ricordate le parole di Gesù: “chi vorrà salvare la propria vita,la perderà“. Cioè chi vuole salvare i suoi spazi, i suoi tempi, i suoi comodi, alla fine perde la bellezza, la gioia di un’esistenza che riceve tanto, proprio perché dona tanto. Ma com ogni pedalata, per lunga e intensa che sia, anche quella di Agostino è terminata un anno fa: ha terminato la sua corsa, come scrive san Paolo: “Ho terminato la mia corsa, ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno” Paolo parla di aspettarsi una corona, forse Agostino, più che una corona, avrà ricevuto una maglia rosa ad Honoris causa per tutti meriti conquistati nei suoi anni di impegno nel mondo del ciclismo. Ora Maria lo affidiamo a te che guardi con occhio di madre tutti coloro che viaggiano con la Birota. Per lui ti offriamo la nostra preghiera e chiediamo ancora il tuo aiuto, la tua protezione per tutti coloro che, come ha fatto Agostino, si impegnano in questo mondo sportivo. Un ultimo pensiero, magari un pò ironico, mi sovviene pensando alla preghiera per i defunti. Quando preghiamo per i nostri defunti diciamo l’eterno riposo dona loro Signore. Beh! L’eterno riposo deve essere di una noia mortale, perciò credo sia meglio chiedere a Dio che Agostino possa continuare a vivere con entusiasmo la sua passione per il mondo del ciclismo e gli dia un bell’incarico, come angelo custode di tutte le associazioni ciclistiche di cui ha fatto parte.

Hanno parlato di Agostino Omini:

https://www.tuttobiciweb.it/article/2025/04/27/1745688603/ciclismo-madonna-del-ghisallo-agostino-omini

https://www.gazzetta.it/Ciclismo/31-07-2024/ciclismo-morto-agostino-omini-vice-presidente-onorario-dell-uci.shtml?refresh_ce

https://www.ciclismomilano.it/?p=13502

https://www.bicitv.it/2024/07/31/il-mondo-del-ciclismo-piange-agostino-omini-ex-presidente-fci/

https://www.quibicisport.it/2024/07/31/si-e-spento-nella-notte-il-presidente-agostino-omini

https://www.fcicomo.it/e-scomparso-agostino-omini-presidente-dal-1981-al-1995

https://www.federciclismolombardia.it/news/agostino-omini-verra-commemorato-il-30-aprile-con-una-s-messa-al-santuario-della-madonna-del-ghisallo

https://www.espansionetv.it/2024/08/01/ciclismo-in-lutto-e-morto-agostino-omini-domani-il-funerale-a-locate-varesino/

https://www.inbici.net/in-evidenza/il-presidente-agostino-omini-ci-lascia-a-98-anni/

https://www.sportmediaset.mediaset.it/sport/ciclismo-in-lutto-e-morto-agostino-omini-vice-presidente-onorario-a-vita-dell-uci_85373386-202402k.shtml

https://www.sportitalia.it/2024/08/03/drammatico-addio-nello-sport-italiano-e-morto-il-presidente

https://www.bicitv.it/tag/agostino-omini

https://www.ilgiornale.it/news/sport/omini-90-anni-pedalate-mito-coppi-pantani-1314092.html

https://www.ouest-france.fr/sport/cyclisme/cyclisme-le-vice-president-honoraire-de-luci-agostino-omini-est-decede-1618a1d6-4f14-11ef-b169-5a3a31fb9518

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